La prima culturale della società giallo blu è ok con Stefano Oppo e Vittorio Sanna
Lo sport va guardato, vissuto, interiorizzato. Dietro un’impresa atletica ruotano retroscena accattivanti: se ben narrati formano uno sfondo ancor più pregnante, e lo stadio di appagamento raggiunto da chi li legge, costituisce la perfetta sintonia tra corpo e mente.
Il Tennistavolo Norbello ha assecondato il richiamo verso un sostentamento interiore di parole e storia, come veicolo altrettanto importante per studiare i meccanismi multiformi che costruiscono i successi.
Lo hanno avvertito anche i cittadini di Norbello, e non solo, che si sono riversati in Piazza del Popolo per ascoltare, quasi rapiti, le vicissitudini dei Giganti Sardi, quelli che lo scrittore-giornalista Vittorio Sanna ha raccolto in uno scrigno prezioso che conserva tesori presenti, poggianti su origini antichissime. Non c’è nessuna differenza, insomma, tra un pugilatore del dodicesimo secolo avanti cristo e un canottiere chiamato Stefano Oppo. Entrambi hanno lottato, si sono sacrificati, regalando sensazioni identitarie ai loro corregionali.
Scorrere le pagine del libro “La Terra dei Giganti” (Grafiche Ghiani) presentato qualche giorno fa nel borgo guilcerino, significa fare un viaggio nella memoria ricordando nomi, specialità, record che fluttuano negli universi olimpici e paralimpici, entrambi destinatari di forti emozioni.
La serata, concepita dal sodalizio giallo blu in sintonia con la testata sportiva online GuilcerSport.it ha visto relazionarsi il noto maestro-radiocronista-giornalista-scrittore e il prode atleta oristanese.
Stefano Oppo si è ritagliato la meritata fetta di notorietà dopo aver afferrato con classe innata i manici dei due remi che uniti a quelli del suo compagno vogatore Pietro Willy Ruta, hanno fruttato il bronzo olimpico nel doppio pesi leggeri, presso il campo gara Sea Forest Waterway di Tokyo.
Al momento delle presentazioni, neppure il presidente del Tennistavolo Norbello Simone Carrucciu e il capo redattore di GuilcerSport.it Serafino Corrias credevano ai loro occhi. Eppure, quell’inedito ma tanto agognato segmento culturale, materializzandosi, è stato foriero di ulteriori testimonianze toccanti grazie alle gradevoli capacità oratorie di Carmelo Addaris e Sandro Angioni. Il primo, attuale delegato regionale della FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), è stato testimone attivo di vecchie edizioni di Paralimpiadi, quando ancora i temi legati alla condizione del disabile non erano trattati con la giusta sensibilità e conoscenza. Tra Tennistavolo e Handbike, l’ex atleta di San Sperate ha fatto conoscere ai sardi le potenzialità che può avere lo sport per una persona con disabilità. Uscire di casa e aprirsi ad esperienze agonistiche configura scenari inconsueti che cambiano totalmente la vita, offrendo svariate opportunità.
Dal canto suo, Sandro Angioni vanta esperienze pluridecennali a contatto con gli sportivi più famosi di Sardegna di cui ne ha raccontato le gesta nei suoi indimenticabili documentari televisivi, dove oltre al campione, affioravano altri elementi che ne risaltavano la personalità.
“Parlare di sport non guasta mai – afferma Simone Carrucciu – e per essere stata la nostra prima volta di una presentazione di un libro, devo ammettere che la manifestazione è andata molto bene. Quest’altra nuova esperienza al di fuori da un tavolo di gioco ci entusiasma per continuare a diffondere lo sport nei modi più vari: abbiamo trovato il giusto connubio tra cultura sportiva e sport agonistico di altissimo livello. Ringrazio Vittorio Sanna, autore di un bellissimo libro che va letto, conservato e ogni tanto riconsultato per ricordare di che cosa sono stati capaci i nostri conterranei in ambito sportivo. Ringrazio il mio collega di GuilcerSport.it Serafino Corrias, il giornalista Sandro Angioni, il campione Stefano Oppo e la sua bellissima famiglia, l’icona del paralimpismo sardo Carmelo Addaris. Non dimentico di citare il Comune di Norbello, l’attento e numeroso pubblico, e tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione in un luogo bello e suggestivo”.
STEFANO OPPO: DISPONIBILITA’ FA RIMA CON UMILTA’
“Non mi sento un gigante, so che non siamo tanti sardi ad aver partecipato alle Olimpiadi o ad aver preso una medaglia, spero però che in futuro ce ne siano sempre di più, magari spinti dal mio esempio”. Parola di Stefano Oppo che ha raggiunto Norbello assieme ai suoi familiari più stretti. E tra un autografo e l’altro è emerso come le sue origini guilcerine da parte paterna siano ben marcate.
Come ti sei trovato in questa atmosfera particolare?
Non ero mai stato alla presentazione di un libro, l’averlo fatto in un posto a me familiare con una persona come Vittorio per me è stato molto bello. Questa esperienza mi ha riempito di gioia e ci tengo a ringraziare tutti i presenti, Vittorio, Serafino e Simone che mi hanno invitato e hanno reso tutto questo possibile.
Cosa ne pensi del Tennistavolo Norbello?
È una fantastica realtà, grazie al duro lavoro è cresciuta tanto. Non ho mai giocato con racchette e palline ma mi piacerebbe imparare!
VITTORIO SANNA: “I PAESI DELL’INTERNO RIVOLUZIONANO GLI ANTICHI PREGIUDIZI”
Quando Vittorio Sanna comincia a raccontare, l’uditore sardo verace sente delle ancestrali vibrazioni che gli ricordano le radici più profonde. “Ho trascorso una serata in cui si è vissuto lo spirito olimpico – dice il noto opinionista asseminese – fatto di antichi e ricchi valori dove lo sport si crea spazi significativi. Quella di Norbello è stata una serata partecipata con interventi di ottimo livello”.
Presentare La Terra dei Giganti in luoghi più disparati ti permette di familiarizzare con tante subregioni, ognuna con proprie peculiarità. Nel Guilcer che cosa hai avvertito?
Ho respirato l’orgoglio oristanese per i suoi campioni olimpici, in alto numero percentuale, proprio nel giorno dell’oro di Lorenzo Patta. E l’impronta culturale verso lo sport data a Norbello dalla presenza del Tennistavolo, con Simone Carrucciu grande animatore.
In attesa che anche il velocista d’oro Lorenzo Patta ti affianchi in una prossima presentazione, che sensazioni ti ha regalato il canottiere Stefano Oppo?
Stefano è un campione vero. Un ragazzo umile con una bella famiglia alle spalle, cresciuto con valori puri e profondi. Ha mostrato grande disponibilità con tutti, un Gigante quasi timido ma proprio per la sua semplicità uno straordinario esempio per i ragazzi che si avvicinano allo sport.
Una società sportiva che organizza un evento letterario: cultura e sport sempre più vicini?
Un paese intero che partecipa e si nutre di cultura e sport. Grandissimo lavoro fatto negli anni e che sta ripagando l’intera Sardegna. Un tempo si pensava ai paesi dell’interno come retrogradi e primitivi. In questo caso si rivoluziona il concetto arricchendolo con l’ospitalità e la valorizzazione delle peculiarità anche gastro economiche della Sardegna.